DOVE VIVO (dal 1991)
Vivo a PAESTUM, nota località balneare situata a Sud della bellissima città di SALERNO e sede di una delle piu’ importanti zone archeologiche d’ Italia, nonchè patrimonio dell’ UNESCO.
Il sito archeologico di Paestum non è molto conosciuto; talvolta, quando ne parlo con persone di Regioni non limitrofe alla Campania, a stento si ricordano di averlo studiato a scuola; tuttavia, ti assicuro che è bellissimo ed è assolutamente da visitare. Qui, una vista dall’ alto, con la Costiera Amalfitana sullo sfondo:
LA MIA VITA DA STUDENTE dopo la scuola dell’ obbligo (1974 – 1986)
L’ ISTITUTO TECNICO INDUSTRIALE
Terminata la scuola dell’ obbligo, nel 1974 mi sono iscritto all’ Istituto Tecnico Industriale “Amedeo Avogadro” con specializzazione in “Tecnologie Alimentari” di SALERNO; a Luglio del 1979 ho conseguito il diploma di maturità.
L’ istituto aveva la fama di essere uno dei più seri e quotati di Salerno, anche grazie alla direzione del preside prof. UGO TARDOZZI, venuto a mancare qualche anno fa, amatissimo da Noi studenti (il primo Aprile era il suo Onomastico e, puntualmente gli preparavamo la torta e si festeggiava); in apparenza era una persona severa; in realtà, era una persona buona e ci voleva bene. Quando sostituiva il professore perchè assente, teneva delle lezioni di chimica fisica che erano spettacolari; riusciva a farci comprendere dei concetti apparentemente ostici. MITICO!!
Ricordo come fosse ieri quando, il giorno del rapimento di Aldo Moro da parte delle Brigate Rosse il 16 Marzo 1978, mentre gli studenti degli altri Istituti di Salerno manifestavano per strada (una scusa per non fare lezione), ci riunì nel piazzale dell’ Istituto e diede vita ad un dibattito che ci appassionò tutti, al punto tale che finite le ore di lezione eravamo ancora li a discutere dell’ evento.
L’ UNIVERSITA’
A Novembre del 1979 mi sono iscritto al corso di laurea in “Scienze delle Preparazioni Alimentari” presso la Facoltà di Agraria dell’ Università degli Studi di Milano ed ho conseguito la laurea nel Marzo 1986.
Ho un ricordo bellissimo degli anni dell’ Università, sebbene vivessi in una cascina dell’ estrema periferia sud di Milano, ai confini con il Comune di Buccinasco, con bagno alla turca in comune in mezzo alle scale (con porta che non arrivava fino al pavimento per far vedere chiaramente che c’ era qualcuno dentro), riscaldamento con stufa a kerosene (puzza indescrivibile e fumo nero quando la accendevo!), nel bel mezzo delle marcite (con tanto di ratti di dimensioni XXL che, a volte, attraversavano la strada mentre camminavo): il MOLINO DOPPIO. Ora sarà sicuramente cambiato, ma nei primi anni ottanta era esattamente come descritto sopra.
Non potevo permettermi di meglio, avevo poco denaro; anzi, devo dire infinite volte GRAZIE ai miei genitori (purtroppo, venuti a mancare prematuramente) che, con enormi sacrifici mi hanno dato la possibilità di studiare e di laurearmi.
Con qualche professore si instaurava un rapporto cordiale e confidenziale: andavamo nel suo studio, Lui aveva una agenda con delle date (i computers e gli smartphones non sapevamo neanche cosa fossero!) e concordavamo la data dell’ esame. Erano gli anni della MILANO DA BERE, mi ero innamorato della città e lasciarla mi è dispiaciuto davvero tanto.
LE MIE ESPERIENZE DA DIPENDENTE (1986 – 2008)
LA NOCERA UMBRA (1986 – 1989)
Nel luglio 1986, fui assunto dalla Nocera Umbra, un’ Azienda del settore acque minerali e bevande gassate. A quei tempi era molto difficile trovare lavoro e forse lo era ancora più di oggi; non esisteva internet, non c’ erano i social networks; le uniche possibilità di incontro tra domanda e offerta di lavoro erano gli annunci sui giornali, il passaparola e le conoscenze dirette. Dunque, aver trovato lavoro dopo soli 4 mesi dalla laurea costituiva, per me, motivo di grande soddisfazione.
Questa prima esperienza di lavoro, nella fase iniziale è stata davvero traumatica. Lo stabilimento di produzione in cui mi apprestavo a lavorare era ancora nella fase di montaggio impianti; sono stato convocato dal Direttore dello Stabilimento il quale mi ha detto: “Bene! Lei ha la laurea in Scienze delle Preparazioni Alimentari, quindi sarà il Responsabile del Controllo Qualità e del Reparto Sciroppi” (lo sciroppo è il semilavorato che, mescolato con acqua gassata, da origine alla bevanda finita).
Ma… dopo qualche giorno, mi sono accorto di non avere collaboratori (arrivati dopo 5-6 mesi) e sono ben presto diventato il capo di me stesso; i responsabili di altri reparti e di altre funzioni (con decenni di esperienza in altre Aziende) hanno subito capito che ero inesperto e mi hanno letteralmente “accoppato” addossandomi, spesso, colpe per eventi negativi che accadevano nello stabilimento.
All’ inizio incassavo tutto e non reagivo, sia per inesperienza, sia perchè avevo un contratto a tempo determinato (temevo che non me lo rinnovassero), ma, dopo aver ricevuto varie sberle e tegole sulla testa (metaforicamente parlando), ho capito come funzionavano le cose e non mi sono fatto più accoppare…. nel frattempo, rispondevo agli annunci di lavoro ed inviavo curriculum a più non posso.
Tuttavia, ritengo che questa prima esperienza di lavoro sia stata positiva perchè mi ha fornito i mezzi per affrontare in maniera differente le successive esperienze di lavoro.
LA Co.N.I. SUD (1990)
Dopo circa 3 anni, sono stato assunto da un’ azienda del settore conserve ittiche (Co.N.I. Sud) come responsabile del controllo qualità.
Il primo giorno in cui misi piede nello stabilimento della Co.N.I. sud, avevo già una brutta gatta da pelare: il direttore dello stabilimento mi chiese se ero pratico di depurazione dei reflui. Risposi subito di si, perchè alla Nocera Umbra avevo gestito senza grossi problemi il depuratore e mi ero appassionato alla materia.
Non avevo considerato che un conto sono le acque reflue di un’ azienda che produce bevande gassate: acqua zuccherata e colorata; altra cosa sono le acque reflue di un’ azienda che produce conserve ittiche: teste, ossa, code, pelle, grassi, sangue, ecc.:
- Le vasche di ossidazione erano colme di fanghi che tracimavano ed ingolfavano il depuratore consortile che raccoglieva i reflui degli stabilimenti della zona industriale per la depurazione finale.
- Il gestore del depuratore consortile telefonava incavolato un giorno si e un giorno pure.
- Gli abitanti nei dintorni dell’ area industriale protestavano per la puzza che emanava il depuratore.
Amavo le sfide (le amo tutt’ ora, nonostante non sia più un giovincello) e decisi che avrei dovuto a tutti i costi risolvere il problema; così, con il valido aiuto del conduttore del depuratore riuscimmo, dopo circa 1 mese, a far fuoriuscire dal depuratore un refluo decente.
Il lato comico della faccenda è che ad un certo punto al depuratore consortile sono morti tutti i fanghi attivi ed il gestore, che per mesi aveva protestato perchè gliene arrivavano troppi, ci ha chiesto se gliene potevamo darne un pò! Tuttavia, risolto questo problema, neanche in questa azienda mi sentivo soddisfatto e, pertanto, continuavo ad inviare curriculum.
LA PARMALAT ( 1991 – 2005)
FU COSI’ CHE DOPO CIRCA 1 ANNO, A GENNAIO 1991, SONO STATO ASSUNTO DALLA DIVISIONE FORNO DELLA PARMALAT COME RESPONSABILE DELLA GESTIONE QUALITA’ E TECNOLOGO DI PROCESSO DI STABILIMENTO.
L’ esperienza in parmalat è stata quella che mi ha formato, sia per il ruolo svolto, sia per la durata. Mi è stata data la possibilità di lavorare in un’ Azienda organizzata, di gestire la qualità e di occuparmi di ottimizzazione dei prodotti; inoltre, ho avuto modo di conoscere persone speciali con alcune delle quali ho tutt’ ora un solido rapporto di amicizia.
Per i primi dieci anni ho svolto il mio compito nello stabilimento di Paestum; è per questo motivo che mi sono trasferito stabilmente in questo accogliente luogo, provenendo da un paese vicino: CAMPAGNA (il paese in cui ogni anno, nel periodo estivo, si svolge la famosa CHIENA).
In questo stabilimento si realizzavano prodotti panificati (basi pizza e focacce confezionati in atmosfera protettiva) oltre che latte pastorizzato, in 2 reparti dello stabilimento ben distinti e separati.
Dopo 10 anni, a febbraio del 2001, la parmalat ha chiuso lo stabilimento di Paestum e sono stato trasferito nello stabilimento di ATELLA, in provincia di Potenza, nel cuore del Vulture, noto per i LAGHI DI MONTICCHIO e per le sorgenti di acqua minerale (il caso ha voluto che contestualmente il responsabile assicurazione qualità dello stabilimento andava in pensione e, pertanto, ho mantenuto la mia funzione). In questo stabilimento si realizzavano biscotti e merendine di pasta sfoglia, colate e di pandispagna.
Purtroppo, come spesso capita, le cose belle hanno una fine e ciò è accaduto nel Dicembre 2003, con il fallimento dell’ azienda che è finita in amministrazione straordinaria ed ha deciso di cedere la divisione forno.
LA VICENZI BISCOTTI (2006 – 2008)
A Dicembre del 2005, la divisione forno della Parmalat è stata acquisita dalla Vicenzi Biscotti, la quale aveva grandi progetti per lo stabilimento di ATELLA, tanto è vero che nel 2008 stava prendendo forma una linea di merendine dai connotati salutistici che ne doveva risollevare le sorti.
Purtroppo, nel corso dell’ anno sono improvvisamente cambiati i programmi dell’ azienda e, a Dicembre 2008, lo stabilimento di produzione è stato chiuso.
E’ STATO COME UN FULMINE A CIEL SERENO; MI SONO RITROVATO SENZA LAVORO DALL’ OGGI AL DOMANI E, CREDIMI, NON E’ STATO AFFATTO PIACEVOLE! IL MIO UNICO PENSIERO ERA “E MO’ CHE FACCIO?”
LA MIA AVVENTURA COME LIBERO PROFESSIONISTA (dal 2009)
In situazioni del genere, se non si reagisce bene, si rischia di andare in depressione; tuttavia, è proprio il caso di dire che non mi sono fatto prendere dal PANICO. Dovevo decidere cosa fare:
- Partecipare a qualche concorso nella pubblica amministrazione con la speranza di ottenere un posto di lavoro;
- Tentare di ricollocarmi presso altre aziende alimentari;
- Intraprendere l’ attività di libero professionista;
La prima ipotesi l’ ho quasi subito scartata e, dopo aver tentato di ricollocarmi, con esito negativo, presso altre Aziende Alimentari, ho deciso di intraprendere l’ attività di libero professionista.
Ho aperto la Partita Iva ed ho creato AEA CONSULENZE ALIMENTARI con l’ obiettivo di instaurare rapporti di collaborazione con piccole e medie Aziende Alimentari e di mettere a loro disposizione le competenze acquisite nel corso delle precedenti esperienze lavorative.
I primi anni di attività sono stati davvero duri; provenendo da un’ esperienza seppur ventennale come dipendente, non sapevo cosa fare per acquisire i clienti e quando li acquisivo non avevo la benchè minima idea di come relazionare con loro: ho preso altre sberle e tegole sulla testa (sempre metaforicamente parlando).
Ho anche attraversato un brutto periodo, durante il quale a stento riuscivo a mettere il piatto a tavola e non riuscivo a pagare le bollette. A volte non avevo neanche i soldi per spostarmi con l’ automobile e, non potendo uscire per lavoro, non avevo entrate ( dalle mie parti si dice ” ncopp ‘o cuott, l’ acqua vullent” (sulla scottatura, l’ acqua bollente).
Tuttavia, posso affermare con assoluta certezza che, con la forza di volontà, la voglia di reagire e la forza della disperazione, ho trasformato questa situazione critica in una opportunità, raggiungendo degli obiettivi che erano fuori dalla mia immaginazione!
Dunque, sono felice di aver fatto questa scelta, sono motivato come un trentenne all’ inizio della carriera, provo una grande soddisfazione quando un’ Azienda risolve i problemi grazie al mio supporto e ritengo di poter dare il mio contributo ancora per molti anni nel mondo affascinante delle scienze e tecnologie alimentari nel quale è tutto in evoluzione e non si finisce mai di imparare.
A PROPOSITO…ORA SONO UNO DEI NONNI DEL PICCOLO ENEA E DELLA PICCOLA LUNA: DUE BIMBI ALLEGRI ED ESTROVERSI CHE MI REGALANO DEI MOMENTI BELLISSIMI.
Quando sono con loro è tutto rimandato: impegni di lavoro, appuntamenti telefonici, ecc.; tuttavia non ti devi preoccupare perchè appena mi è possibile sono a Tua disposizione!