peperoncino piccante

Il peperoncino piccante è una pianta originaria delle Americhe. La percezione di piccantezza è dovuta alla presenza della CAPSAICINA, localizzata prevalentemente nei semi.

Il peperoncino veniva consumato fin dai tempi antichi; alcuni reperti archeologici testimoniano che già 7000 anni fa era conosciuto in Messico e in Peru’; in Europa il peperoncino è stato importato nel 1494 da Cristoforo Colombo al ritorno dal suo viaggio nelle Americhe.

In seguito, si diffuse in Africa ed in Asia è diventò la spezia prevalentemente utilizzata dalle fasce piu’ povere delle popolazioni, che non si potevano permettere l’ acquisto di spezie pregiate come la cannella e la noce moscata.

Il peperoncino contiene un principio attivo che gli conferisce la caratteristica piccantezza: la capsaicina.

Capsaicina

Quando viene a contatto con le mucose, la capsaicina stimola i recettori del sistema nervoso che, pertanto, fanno percepire la sensazione di piccante.

La capsaicina è localizzata prevalentemente nei semi ed il grado di piccantezza dipende dalla quantità in essi contenuta. A tal proposito, esiste una scala di piccantezza delle varie speci di peperoncino; si chiama scala “Scoville”, dal nome dal farmacista che l’ ha ideata. E’ possibile consultarla cliccando QUI

Come si può vedere, tra le speci piu’ piccanti coltivate in Italia vi è il peperoncino Calabrese, che nella scala di piccantezza si colloca nella parte bassa (15.000 – 30.000); la specie piu’ piccante in assoluto è la Trinidad Moruga Scorpion che nella scala Scoville ha un valore pari a 1.000.000 – 2.000.000: quasi 1000 volte superiore a quello del peperoncino calabrese!!

Molti pensano che il peperoncino piccante faccia bene alla salute, anche se consumato in grandi quantità; è un’ opinione diffusa nelle zone in cui se ne fa un largo consumo: Sud-Italia (specie in Calabria), Messico, Spagna, Brasile, Sud- Est Asiatico; altri, invece, sono concordi sul fatto che, consumato moderatamente faccia bene alla salute ma pensano che, se consumato in grande quantità,  abbia effetti deleteri. Ma quali sono le proprietà benefiche e quali le controindicazioni attribuite al peperoncino?

PROPRIETA’ BENEFICHE 

Proprietà Antiossidanti

Il peperoncino ha proprietà antiossidanti dovute principalmente al suo elevato contenuto di Vitamine antiossidanti: Vitamina A, Vitamina E, Vitamina C
Bisogna, tuttavia, considerare che vi sono altre fonti di queste vitamine (pomodori, arance, kiwi, ecc.) e che i quantitativi di peperoncino che una persona riesce a mangiare sono molto bassi rispetto ai vegetali sopra citati. In definitiva, la proprietà antiossidante del peperoncino è poco rilevante dal punto di vista nutrizionale.

Proprietà Antibatterica

E’ dovuta alla presenza dei flavonoidi e dei capsaicinoidi ( con particolare riferimento alla capsaicina).

Proprietà Antidolorifica

La capsicina svolge azione antidolorifica e analgesica perchè è in grado di bloccare la trasmissione dello stimolo nervoso del dolore; le pomate a base di capsaicina aiutano ad alleviare i dolori reumatici, le nevralgie ed il mal di testa. E’ possibile preparare in casa un antidolorifico mescolando del peperoncino con olio di oliva da strofinare sulla parte dolorante dopo averlo riscaldato leggermente; per scongiurare il rischio di irritazioni, però, è opportuno prima provare qualche goccia di questo preparato sull’avambraccio, controllando che non compaiano arrossamenti.

Proprietà Digestive e Mucocinetiche

La capsaicina  favorisce la secrezione del muco e dei succhi gastrici, quindi, favorisce la digestione ed aiuta a guarire dal raffreddore.

Proprietà Afrodisiaca

Piu’ che altro è un effetto collaterale dovuto all’ infiammazione della prostata ed alla vasodilatazione dei corpi cavernosi dell’ organo genitale maschile conseguenti all’ eccessivo consumo di peperoncino.

Proprietà Vasodilatatorie

Il peperoncino ha proprietà vasodilatatorie dovute alla presenza di vitamina PP; quest’ ultima favorisce l’ aumento  dell’ elasticità dei capillari ed il miglioramento della circolazione sanguigna.

CONTROINDICAZIONI

Irrita le mucose

La capsaicina presente nel peperoncino ha proprietà irritanti, quindi, bisogna evitare il contatto con gli occhi o con le ferite. Inoltre, è sconsigliato il consumo di peperoncino alle persone che soffrono di particolari patologie (ulcera, gastroenterite, emorroidi, epatite, cistite), ai bambini di età inferiore ai 12 anni (perchè hanno un apparato digerente delicato) ed alle donne in gravidanza o in allattamento.

Favorirebbe la comparsa di tumori (se consumato in grandi quantità)

Alcuni studi portano a concludere che, se consumato in grandi quantità, il peperoncino può provocare il cancro allo stomaco, alla prostata ed al fegato.
Altri studi hanno evidenziato che i popoli dell’estremo Oriente, forti consumatori di peperoncino, pepe e altre droghe molto piccanti hanno un maggior rischio di contrarre  tumori alla bocca, alla laringe e all’esofago.

Il prof. Vincenzo Mirone, presidente della SIU (Società Italiana di Urologia) afferma che il peperoncino non deve essere consumato in eccesso se non si vogliono correre rischi di incorrere nel tumore alla prostata; secondo Lui, un uso sconsiderato di peperoncino infiamma la ghiandola, predisponendo alla prostatite, che a sua volta può sfociare nel tumore; egli sostiene che, per evitare rischi,  il peperoncino andrebbe consumato in piccole quantità ed al massimo 2 volte alla settimana.

Tuttavia, vi sono studi che portano a risultati opposti; nel 2006, in un articolo firmato da Sören Lehmann del Cedars-Sinai Medical Center viene dimostrato che la capsaicina, è in grado di indurre le cellule tumorali del cancro alla prostata a innescare il processo di apoptosi (autodistruzione).

Altri studi dimostrano che tra le popolazioni in cui la cultura e il consumo del peperoncino sono largamente diffusi, ad esempio tra i messicani, l’incidenza del cancro alla prostata non differisce significativamente dai paesi dove tale frutto è consumato in maniera più limitata.

IL MIO PARERE

E’ vero che il peperoncino esplica proprietà benefiche sulla salute umana ma è anche vero che una persona normale riesce a mangiarne piccoli quantitativi, e tali proprietà non sono sfruttabili appieno. Se una persona ne mangia in grandi quantità, rischia di incorrere negli effetti collaterali di cui vi è certezza (irritazione delle mucose).
Per quanto riguarda il rapporto del peperoncino con i tumori, i risultati degli studi sono contrastanti tra di loro.

In definitiva, io credo che fino a quando non vi sarà l’”evidenza scientifica” che il peperoncino, consumato ad elevate dosi possa provocare il tumore, e tenendo conto delle limitazioni legate alle patologie ( ulcera, gastroenterite, cistite, epatite, ecc.) o alle situazioni particolari (età inferiore a 12 anni, donne in gravidanza o in allattamento)  vale la pena consumarlo secondo le proprie preferenze e del grado di sopportazione al piccante e non in funzione del fatto che possa far bene o far male.